Benvenuti nella quarta dimensione! Un tuffo nello spazio-tempo!

Tutte le opere raccontano esperienze relative alla quarta dimensione a cui si accede tramite la tecnica del ritorno.

Un metodo che ha strette analogie con quello che succede in un computer con la scansione per l’eliminazione di file con virus. Se ne trova traccia già nel 500 A.C in ambito Buddista. Il “ritorno” è stato sperimentato da Guido Sgaravatti fino ad ora su oltre 1500 individui, e permette di liberarsi da eventuali eventi traumatici passati che possono aver bloccato alcuni aspetti della nostra vita.

L’esperienza del ritorno si colloca in un contesto di apprendimento evolutivo.

Per comodità di lettura le opere sono state divise in due categorie. La prima contiene i monotipi che descrivono traumi, collegati alla vita attuale, alla vita fetale o a vite precedenti; la seconda i monotipi che non descrivono traumi ma strutture: archetipiche/generali dell’uomo o artificiali, create dall’uomo.

Il monotipo è un pezzo unico pur essendo ripetitivo il tema. Viene realizzato con un unico passaggio di torchio su lastre sottilissime inchiostrate con colore ad olio e retouché.

Indicazioni per navigare nel sito:

Poiché la base teorica per comprendere appieno ciò che accade è complessa, è stato creato questo sito, con lo scopo di spiegarla in modo chiaro.

Nella galleria le opere sono accompagnate da una breve descrizione. I concetti evidenziati, se si avvicina il puntatore del mouse mostrano un richiamo esplicativo, cliccate rimandano a pagine di approfondimento.

I commenti originali dell’autore alle opere sono consultabili nella sezione: “commenti dell’autore”.

La sezione “ricerca e sviluppo” contiene ulteriore materiale in costante aggiornamento.

Cosa si intende con “vite precedenti” in questo sito:

Sulla faccenda delle vite precedenti va puntualizzato.
Lavorando su centinaia di persone trovi che non ce ne è una eguale all’altra anche in rapporto a questo tipo di materiale che emerge e che è indubbiamente una miscela di dati di provenienza diversa, da setacciare.
Un ricordo di vita precedente vi è quasi sempre e a volte lo puoi controllare sui fatti, spece se sono abbastanza recenti ma indubbiamente ci sono fantasie, cose viste magari su film, racconti sentiti in famiglia, voglia di esprimere il proprio ego raccontando balle ecc.
molto lo si capisce al volo.
La tentazione di buttare via tutto come fandonie c’è ma poi ti accorgi che sarebbe unerrore madornale perchè tale materiale è in risonanza con tensioni corporee perfettamente localizzate e a un’immagine di idea forma che viene vista nitidamente nella maggioranza dei casi.
Quando il soggetto dà l’ordine di scarica col mantra c’è sollievo e benessere e la cosa mi sembra fondamentale.
Il concetto di obbiettività scientifica è nella pratica molto intriso di autentica soggettività e lo trovo anch’esso una fantasia ed una illusione una fantasia che va subordinata al benessere e alla salute di chi effettua il ritorno.
La ricerca scientifica è una continua rettifica di errori precedenti ed il metodo positivo portato a fanatismo è un trucco per non capire..
Il senso di benessere è indubbiamente soggettivo ma molto più importante e serio che il tuffo nell’aria fritta fatto di dubbi e parole
a cui ti conduce una pseudo-scientificità che ti blocca al livello Nama, mentre il senso di benessere è già nel più profondo livello bio-energetico, Vibhuti.